La ricchezza dello street food etnico

Come abbiamo accennato, ci può essere qualche resistenza davanti al cibo etnico, e particolarmente lo street food. Questa forma di ritrosia può senz’altro essere influenzata da fatti di cronaca o, peggio ancora, luoghi comuni legati a certe nazioni (da quelli sulla scarsa pulizia dei mercati nel sud-est asiatico alle “schifezze ipercaloriche” preparate a ogni livello negli Stati Uniti).

Se dietro a queste idee dure a morire c’è, purtroppo, anche del vero, è altrettanto indiscutibile che grazie al turismo internazionale sempre più alla portata di tutti, è possibile gustare prelibatezze estere senza dover temere per la propria salute. È uno degli effetti benefici della globalizzazione: maggiori controlli e più sensibilità nei confronti dei visitatori con un diverso palato… e altri standard. E in più bocconi gustosi che possono arrivare anche molto vicino a casa nostra. Infatti, non sono pochi gli imprenditori che decidono di scommettere su una formula di street food globale.

Conoscere lo street food internazionale

Dalle empanadas ai pakora fino ai bao cinesi, nelle grandi città ci sono tantissime possibilità di esplorare questo aspetto globale dello street food. Alcune catene di supermercati, poi, si aprono a queste nuove suggestioni con prodotti surgelati, ma più che discreti, che possono essere usati per avvicinarsi a tipi di cucina che altrimenti sarebbero difficili da assaggiare: nel banco freezer è facile imbattersi nei gyoza giapponesi, nei falafel, nei borek (o boregi) turchi. Le possibilità sono, se non molte, almeno versatili, visto che si tratta di prodotti per vegetariani e non, e spesso anche senza glutine. Ora non avrete più scuse!