Lo street food campano che nessuno conosce

Pur essendo un portale dedicato allo street food campano, sul nostro sito ci siamo occupati, fino a questo momento, quasi esclusivamente dello street food nella sua accezione più generale.

Per questo ci sembra appropriato passare a una trattazione più specifica: i turisti che arrivano in Costiera o più in generale all’ombra del Vesuvio, attirati da poster vintage e altre pubblicità, conoscono prelibatezze come pizza fritta o frittatina di maccheroni, ma quando si parla di cibo da strada “made in Naples”, esistono tante specialità che sono sconosciute ai più, e che invece meritano di essere assaggiate e pubblicizzate!

Che cos’è lo scagliuozzo?

Cominciamo questo excursus con un cibo da passeggio che è semplicissimo e tutto sommato anche sano, pur essendo fritto: lo scagliuozzo, che può avere forma triangolare o rettangolare, è un pezzettino di polenta che immerso nell’olio bollente diventa croccantissimo ma mantiene un cuore morbido. Si può mangiare da solo oppure associato a panzarotti e zeppoline salate, anch’esse fritte, con la stessa logica con la quale a Palermo vengono offerte insieme panelle e crocchè.

Il cuzzetiello: copiato ma insuperato

Avete mai sentito parlare del cuzzetiello? Se siete di Roma e dintorni, il concept di questo delizioso “sandwich” potrà sembrarvi familiare, visto che il celebre trapizzino lo ricalca! Si tratta infatti dell’estremità di una pagnotta, scavata fino a ospitare polpette e ragù, e venduta quindi come un panino ricco e conditissimo. Il cuzzetiello anticamente era il pasto dei muratori, quindi se ne ordinate uno siate coscienti della sua… abbondanza!

‘O pere e ‘o musso: non per tutti

Come per tutta la cucina italiana, anche a Napoli vale l’adagio che nessun cibo va sprecato, così anche il celebre quinto quarto è rappresentato nel cibo da strada: gli scarti degli animali non sono graditi a tutti, quindi è bene che sappiate cosa sono “‘o pere e ‘o musso”: zampetti di maiale e muso di vitello, fatti a pezzetti e bolliti, vengono serviti freddi semplicemente conditi con olio e limone.

Bror’ ‘e purp’, anche il brodo è da passeggio

La storia dell’uomo ci dice che fra i primi street food c’erano anche le zuppe, e forse questo prodotto ne è il diretto discendente: a Napoli si può mangiare a portar via anche il brodo di polpo, servito in scodelle insieme a golosi pezzetti di mollusco e con del pane raffermo per raccogliere il liquido.